Siracusa

diario di sabato 16 marzo 2024

Oggi è stato l’ultimo giorno di lezione e già a inizio giornata sentivo la nostalgia di questa intensa settimana sul punto di terminare.

Anche oggi in classe abbiamo lavorato sul lessico e poi abbiamo dedicato un po’ di tempo all’uso del participio passato nelle frasi implicite. Ho approfittato di questa attività per rivedere o scoprire insieme alcuni tra i participi passati irregolari più difficili (anche per gli italiani!): in un minuto e mezzo gli e le studenti hanno dovuto trovare diciotto verbi ma mi sono divertita a tendere loro qualche trappola inserendo anche dei verbi difettivi (qual è il participio passato di “splendere”?).

A proposito di miti, leggende e personaggi popolari siciliani, oggi abbiamo scoperto Giufà attraverso la storia di “Giufà e il secchio”. Mentre preparavo questa attività, la settimana scorsa, avevo pensato intensamente a mia nonna, a tutte le volte che mi raccontava di quando la mamma di Giufà esce di casa e raccomanda al figlio di tirarsi la porta, una volta uscito anche lui; e di Giufà che prende alla lettera le raccomandazioni della mamma, scardina la porta e se la carica in spalla per chilometri e chilometri...

Ho lasciato al gruppo un pomeriggio libero. Non avrò esagerato con tutte le attività di questa settimana? Forse avrei dovuto lasciar loro più tempo per riflettere sulle loro scoperte ed emozioni...

Ma la giornata non è finita così: dopo una passeggiata con alcune allieve al Parco archeologico della Neapolis, alle 18:30 ci siamo ritrovati tutti e tutte per il concerto di Dario Chillemi e Carmelo Calcagno, nella biblioteca di Casa Verbavolant. La chitarra di Dario e il contrabbasso e i tamburelli di Carmelo ci hanno condotti in un viaggio a ritroso nel tempo: siamo partiti dagli anni '50 del Novecento con “L’uomo in frac” fino ad arrivare a un brano cinquecentesco, “La danza del fior”, senza dimenticare un paio di canzoni di Rosa Balistreri in dialetto siciliano.

Tornata a casa, poi, non è stato facile addormentarsi dopo tutte le emozioni vissute in così poco tempo. È il quarto soggiorno-studio che organizzo in questo angolo della “mia” isola ed è sempre come la prima volta: timore di fare troppo o troppo poco, preoccupazione che tutti e tutte stiano bene, gioia nel vedere il loro entusiasmo... Alla fine della settimana però resta soprattutto una profonda gratitudine verso i miei allievi e le mie allieve per la loro fiducia e la loro capacità di condivisione. Un enorme GRAZIE a ad ognuno/a di loro!

Marta

segue una breve rassegna fotografica