Grazie di cuore ai soci, studenti e amici della Società Dante Alighieri Genève per la partecipazione numerosa e attenta.
Con mestiere e la magia di un immenso talento, Toscanelli ha incantato il pubblico, interpretando con grazia e sagacia l’ultima delle opere di Sciascia ad esser stata pubblicata prima che ci lasciasse nel 1989.
Toscanelli, maestro della lettura interpretativa sul ritmo della scrittura, ha giocato con la mutevole fisicità della voce, i suoi diversi colori, i gesti calibrati dell’attore in perfetta armonia con la letteratura.
Ha fatto emergere il significato profondo di un testo in cui Sciascia riflette, forse più che in ogni altra sua opera, sull’animo umano e sul rapporto contraddittorio e spesso vile che intrattiene con la verità.
Nel Cavaliere e la morte, «il cavaliere rappresenta la verità» ha spiegato Toscanelli, prendendo spunto dall’incisione del 1513 di Albrecht Dürer che figurava sulla copertina originale del romanzo.
Schiena dritta, lancia in resta, sguardo in linea retta, il cavaliere di Dürrer conduce un cavallo nobile e fiero, avanza fra «una morte stanca» e «un diavolo dalle fattezze grottesche», un’opera «densa di simboli, allegorie e metafore che rimandano alla condizione umana».
Una serata davvero appassionante, di cui segue una breve rassegna fotografica.